April 03, 2021 - DI Admin
Attenzione alle truffe da Coronavirus: i 5 messaggi pericolosi a cui non rispondere
Aumentano i casi di phishing da pandemia di
Coronavirus: mail, messaggi e virus informatici molto pericolosi che ci
rubano dati sensibili e possono anche svuotarci il conto
In
un momento come questo di grave preoccupazione legata alla diffusione
della pandemia da Coronavirus, aumentano ogni giorni anche i casi di
persone “contagiate” da virus informatici molto pericolosi. Dopo le
truffe “dal vivo”, come quella del tampone a domicilio della presunta
Croce Rossa Italiana di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa, il
phishing legato al Covid-19 dilaga e nessuno è immune.
Mail,
messaggi WhatsApp, SMS, Messenger, Facebook, ce n’è davvero per tutti i
gusti. L’obiettivo è sempre lo stesso: invitare i poveri utenti a
compiere azioni, come fornire informazioni personali o dati sensibili, o
cliccare su link allegati. Questo consente ai truffatori di sottrarci
dati sensibili, o addirittura, nella peggiore delle ipotesi, svuotarci
il conto corrente.
L’invito della Polizia postale è di diffidare
da simili messaggi, evitando accuratamente di aprire gli allegati che
contengono e segnalare eventuali tentativi di phishing al Commissariato
di Polizia online.
La truffa della “dott.ssa Penelope Marchetti”
L’ultima
truffa online in ordine di tempo scoperta dalla Polizia postale e delle
comunicazioni riguarda una campagna di frodi informatiche attraverso
l’inoltro di email a firma di una tale dottoressa Penelope Marchetti,
presunta “esperta” dell’Organizzazione mondiale della sanità in Italia.
I
falsi messaggi di posta elettronica, dal linguaggio professionale e
assolutamente credibile, invitano le vittime ad aprire un allegato
infetto, contenente presunte precauzioni per evitare l’infezione da
Coronavirus. Il malware, della famiglia “Ostap” e nascosto in un
archivio javascript, mira a carpire i nostri dati sensibili.
L’email del presunto centro medico giapponese
Il
Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle
infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale, ha rilevato
anche, subito dopo il diffondersi della paura per il Coronavirus, una
campagna di false email, apparentemente provenienti da un centro medico e
redatte in lingua giapponese, che, con il pretesto di fornire
aggiornamenti sulla diffusione del virus, invitava ad aprire un allegato
malevolo che mira ad impossessarsi delle credenziali bancarie e dei
dati personali della vittima.
Il virus “Pallax”
Molto diffusa
anche un’altra attività di phishing che invita ad aprire un file zip
contente documenti excel, che diffonde un virus di tipo RAT, chiamato
“Pallax”. A seguito dell’inconsapevole click, questo pericoloso virus,
venduto per pochi dollari negli ambienti più nascosti del darkweb fin
dal 2019, consente agli hacker di assumere il pieno controllo del
dispositivo attaccato, spiando i comportamenti della vittima, rubando
dati sensibili e credenziali riservate, nonché assumendo il controllo
della macchina attaccata in maniera assolutamente invisibile.
Il virus CoronaVirusSafetyMeasures.pdf
Gli
specialisti della Polizia postale hanno anche individuato un altro
virus RAT, dal funzionamento simile, nascosto dietro un file chiamato
CoronaVirusSafetyMeasures.pdf, in grado di assumere il controllo del
dispositivo infettato, trasformandolo, all’insaputa della vittima, in un
computer zombie, gestito da remoto da un computer principale per
effettuare successivi attacchi informatici in tutto il mondo.
Il finto messaggio dell’Oms
Inoltre,
da settimane circola una presunta mail inviata nientemeno che
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che conterrebbe “precauzioni
necessarie contro l’iniezione del Coronavirus”. Si tratta invece di mail
infettate con un virus informatico. Ecco cosa recita il testo di questa
mail, firmato da una sedicente collaboratrice dell’OMS:
“A
causa del fatto che nella sua zona sono documentati casi di infezione
dal Coronavirus, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preparato un
documento che comprende tutte le precauzioni necessarie contro
l’infezione dal Coronavirus. Le consigliamo vivamente di leggere il
documento allegato a questo messaggio”.